Aumentano del 40% le esportazioni del cioccolato italiano. Maggiore attenzione per i prodotti di altissima qualità
Si è concluso da pochi giorni Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, che ancora una volta ha confermato il grande successo dello stile alimentare italiano, fondato sulla qualità delle materie prime, l’incredibile varietà del gusto e una tradizione culinaria vincente anche in termini di benessere e salute.
Oltre al vino, alla pasta, ai formaggi di origine italiana, ormai da anni apprezzati nelle cucine di tutto il mondo, tra i prodotti made in Italy che stanno conquistando una ribalta internazionale sempre più prestigiosa, e che allo stesso tempo si impongono prepotentemente anche sulle tavole nostrane, occorre sottolineare anche il cioccolato, o meglio, il cioccolato artigianale di alta qualità, che la Fine Chocolate Organization sostiene e promuove attraverso numerosi progetti ed iniziative, caratterizzato dall’utilizzo esclusivo di materie prime selezionate e sapientemente miscelate dai maestri cioccolatieri italiani, inimitabili per esperienza, bravura e genialità.
A testimoniare la crescita del settore cioccolatiero italiano ci sono gli ultimi dati riportati da Confartigianato Alimentazione in occasione della presentazione alla stampa della Fine Chocolate Organization, in base ai quali nel periodo dal 2000 al 2005 la produzione di dolci e derivati a base di cacao destinati al consumo finale è passata dalle 216.400 tonnellate del 2000 alle 260.800 del 2005, registrando un incremento di circa il 21%. Ancora più brillante, a testimonianza di come il cioccolato italiano di qualità sia apprezzato all’estero, il trend dell’export: dalle 80.000 tonnellate del 2000 si è passati alle 112.000 tonnellate nel 2005, con una crescita del 40%.
Sempre in base ai dati di Confartigianato Alimentazione, gli artigiani che realizzano dolci al cioccolato sono oltre 25.000, di cui i “cioccolatieri”, cioè gli artigiani dediti soltanto alle prelibatezze di cacao, sono 600 in tutta Italia, con un giro d’affari annuo di oltre 350 milioni di euro, nonostante l’enorme concorrenza delle grandi multinazionali.
“In base alla nostra esperienza – spiega Fabio Gardini, titolare de “L’Artigiano”, laboratorio situato nel centro di Forlì e socio della Fine Chocolate Organization – quello che permette agli artigiani italiani di tenere testa alle grandi aziende e di ottenere un successo sempre crescente all’estero è la capacità di fondere sapientemente la tradizione con l’innovazione. La qualità delle materie prime è un elemento imprescindibile, ma occorre che sia arricchita dalla continua proposta di idee nuove e legate ai prodotti di eccellenza del territorio italiano che ben si sposano con il cioccolato. Nel nostro caso, ad esempio, i prodotti che ottengono più successo all’estero sono il cioccolato al sale dolce di Cervia, il cioccolato al Formaggio di Fossa, le praline ripiene al vino Sangiovese Passito: gusti innovativi, ma fortemente radicati alle tradizioni del territorio”.
Oltre alla qualità dei prodotti e al rispetto delle tradizioni, gli artigiani cioccolatieri italiani sono un esempio da seguire anche sotto il profilo etico e del rispetto dei diritti dell’integrazione e del lavoro. In questo settore va sottolineata l’attività della Cooperativa Quetzal di Modica, anch’essa legata alla Fine Chocolate Organization, che dagli anni Novanta produce cioccolata modicana equa e solidale “buona da mangiare e buona da produrre”, come recita lo slogan proposto nel sito della cooperativa
fonte: www.finechocolate.org