Oggi ti vogliamo raccontare la storia della cioccolata calda o fredda in tazza.
Partiamo dalla storia che tutti conosciamo: sappiamo che a portare per la prima volta in Europa i semi di cacao deve essere stato Cristoforo Colombo, caricandone alcuni sacchi sulla sua nave intorno al 1502, ma trasportati accanto ai tesori furono totalmente trascurati.
Si deve invece a Cortès il merito di aver riportato il cacao in Spagna, dopo la vittoria sugli Aztechi, favorendo la diffusione della cioccolata in tazza. In questo periodo, la cioccolata venne per la prima volta zuccherata con dolcificante o vaniglia.
Sembrerebbe, tuttavia, che la prima cioccolata in tazza abbia origini molto più antiche, e risalirebbe addirittura al periodo dei Maya e degli Aztechi. Questi ricavavano la cioccolata da cacao. Tutto questo lo possiamo dedurre dalle scoperte archeologiche di glifi, vasi, e di varie rappresentazioni iconografiche da cui possiamo apprendere che la prodigiosa bevanda di cacao esisteva già prima dell’arrivo dei conquistatori spagnoli.
Incredibile, non è vero? Proprio così: da queste scoperte, è possibile capire il modo in cui queste popolazioni realizzavano la cioccolata, utilizzando vari tipi di ricette.
Pare addirittura che i Maya dello Yucatàn preferissero la cioccolata calda, mentre gli Aztechi la bevevano fredda.
Vediamo quindi come veniva preparata la prima cioccolata
La prima cioccolata in tazza
Dalle ultime scoperte archeologiche sembrerebbe che la prima cioccolata in tazza venne ricavata attraverso il rimescolamento accurato di pasta di cacao con acqua e spezie miste. Sarebbero state proprio queste spezie a fare della cioccolata un afrodisiaco e non, come si pensava, il cacao.
Una fase importante della preparazione era quella dei ripetuti versamenti e rimescolamenti per rendere la bevanda più spumosa.
Curiosità sul nome Cioccolato
L’etimologia delle parole “cioccolato” e “cioccolata” derivano infatti dall’accostamento di due termini dell’antica lingua azteca: xoc, il rumore che la bevanda provoca quando viene sbattuta per ottenere la schiuma, e atle, ovvero l’acqua che si aggiunge al cacao per ottenere la bevanda a cui mancava lo zucchero, sconosciuto agli Aztechi.