Murray Langham, di professione terapeuta, ha iconosciuto nel cioccolato, quando lavorava come chef, uno strumento di identificazione psicologica; 

Così, chi preferisce il cioccolato bianco vede “sempre due facce opposte di un problema” e questo porta ad incertezze.

Chi predilige quello al latte è tendenzialmente proiettato a
vivere nel passato e rimpiange “la dolcezza dell’infanzia”.

Chi ama il fondente, invece, è spinto verso il futuro e possiede una mente attiva e fertile di idee sempre nuove.

I sostenitori dell’extra fondente hanno addirittura “l’animo del conoscitore” qualità che può renderli un po’ dittatoriali ed insofferenti verso i propri simili quando questi non sono all’altezza.

E gli amanti di tutta la cioccolata? Sempre secondo Langham sono “persone flessibili, capaci di vivere con chiunque e di
sopravvivere nelle situazioni più diverse.

Ma, ancora grazie alla sua esperienza, scopriamo che anche
forme e ripieni hanno precisi significati:

Secondo la teoria di Langham chi preferisce il cerchio “ama la compagnia, è simpatico, affabile, non manca mai ad un’occasione mondana ed ha bisogno di essere circondato dalla gente”;

l’ovale è tipico di chi “ha grande sensibilità, capacità di
mettersi in sintonia con gli altri e trova sempre le parole giuste per
ogni occasione”;

il quadrato è sinonimo di “equilibrio, convinzione, costanza, onestà, sincerità”;

il rettangolo è scelto da chi è “leale e sa ascoltare gli altri con calma e comprensione”;

il triangolo appartiene alle persone vulcaniche che sono sempre “troppo impegnate e che vogliono tutto e subito”.

Poi se amate il ripieno all’albicocca “siete persone dolci e pazienti”, se scegliete la menta “a voi tutto è possibile”.

E un significato ha persino ciò che facciamo con la carta che avvolge la cioccolata: c’è chi la spiegazza o la attorciglia.

Ogni gesto ha un senso legato alla nostra intimità: scettici, curiosi,
distratti, passionali…

fonte: Ringrazio di cuore Tiziana Romano per la notizia