E’ a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento che il cioccolato raggiunge la cima più alta del suo successo…

Il secolo dei lumi ha visto fiorire e svilupparsi in maniera rapida la mania del cioccolato!


Nel Settecento
infatti, vuoi per l’avvicinamento culturale che l’Italia ebbe con le altre nazioni europee, vuoi per il meraviglioso gusto conquistatore del cioccolato, fu diffusa un po’ ovunque l’usanza, per i nobili, di consumare una bella tazza di cioccolato a colazione.

Tra il Settecento e l’Ottocento inoltre nacquero i primi “caffé”, bar d’ èlite insomma, nei quali era solito incontrarsi tra aristocratici o borghesi.

Tra le principali locatità italiane promotrici di questo diffondersi del cioccolato di sicuro un ruolo assai importante fu ricoperto da Torino, la patria del miticogianduiotto“.

E’ naturale che col tempo, la mania del cioccolato scatenatasi tra i cittadini italiani, naturalmente quelli più ricchi, promosse un notevole arricchimento degliartigiani del cioccolato“, parlo appunto dei “cioccolatai“, i quali, tuttavia, dovettero subire le accuse da parte dei nobili “istruiti” perchè, per l’appunto, si ritrovavano ad essere ricchi ma ignoranti.

Ben presto però, a cavallo tra Settecento e Ottocento si diffusero, finalmente, le prime fabbriche di cioccolato, come al solito, a Torino, e la prima in assoluto fu la ancora assai rinomata “Caffarel“.

Col tempo l’industria italiana del cioccolato, grazie anche all’appoggio di maestri cioccolatai svizzeri, cominciò ad ottenere un evidente successo in tutto il resto del mondo, con impianti quali la “Nestlè”, la “Baratti” e tanti altri.

 

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